Metodo Pilates

Metodo Pilates

"La cosa più importante non è

ciò che stai facendo,

ma come lo fai"

-Joseph Pilates

Che cos'è il Pilates?

Il pilates (o Contrology) e’ una ginnastica di “controllo” ideata da Joseph Pilates, il quale nel crearla si ispiro’ alle discipline orientali.

Quali sono i suoi effetti?
L’effetto e’ quello di rinforzare, allungare e ristabilire la postura corretta.

In che modo produce i suoi effetti?
Attraverso il rilassamento sia mentale che fisico.

Come si ottiene il rilassamento?
Grazie alla concentrazione e all’attenzione alla respirazione.

La concentrazione e’ importante perché e’ richiesta per controllare il corpo durante i movimenti; questo perché i movimenti devono essere eseguiti in modo molto preciso.

La respirazione è’ importante, perché oltre a favorire il rilassamento, aiuta ad eseguire meglio gli esercizi; nel pilates vengono utilizzate 4 tecniche respiratorie, in base all’esercizio eseguito.

Quali attrezzature occorrono?
Il “pilates MATWORK” si può praticare sia a corpo libero che con piccoli attrezzi, quali: softball, theraband, ring, toningball, spine fitter, pilates arc e foamroller.

Il “pilates STUDIO” invece, si pratica con i grandi macchinari quali: la Tower o Cadillac, che dispone di molle per facilitare l’esecuzione di alcuni esercizi; il Reformer, che è un lettino scorrevole che sfida la forza, l’elasticità e l’equilibrio; la Chair, che è adatta ai praticanti più esperti e sfida anche la stabilità; la Ladder Barrel, lo Step Barrel e il Pilates Arc, che aumentano la forza e l’elasticità della colonna vertebrale.

Che differenza c’e tra una lezione di “pilates mat-work” e una di “pilates studio” ossia con i macchinari da studio?
Si tratta di due discipline aventi ciascuna il proprio repertorio di esercizi, che possono essere praticati a livello base, intermedio e avanzato.
I macchinari, possono fornire assistenza o resistenza, quindi possono facilitare o intensificare un esercizio.

Storia di Joseph H.Pilates e sviluppo di “Contrology”

Joseph Hubertus Pilates nacque in Germania nel 1880. Da bambino soffriva di febbre reumatica, asma, rachitismo e aveva un sistema respiratorio particolarmente debole. Questa sua debolezza costituzionale anziché indurlo a rassegnarsi alla propria infelice condizione lo portò ben presto ad interessarsi di medicina, di alcune tecniche orientali di rilassamento e concentrazione, e a praticare numerosi sport (sci, boxe, ginnastica e diving) proprio al fine di vincere i propri limiti fisici. Si dedicò allo studio dell’anatomia umana servendosi di un libro di scarto regalatogli da un medico di famiglia; a questa attività integrò l’acuta indagine dei movimenti degli animali che andava ad osservare di nascosto nei boschi. A 14 anni aveva a tal punto superato le limitazioni fisiche che gli avevano segnato l’infanzia da poter posare come modello per la raffigurazione di tavole anatomiche.

Durante la prima guerra mondiale Joseph si trovava in Inghilterra, dove si era recato nel 1912 a lavorare come istruttore per gli investigatori di Scotland Yard; allo scoppio della guerra era impegnato in un tour con un pugile. Fu internato in un campo vicino Lancaster dove rimase per tutta la durata del conflitto. Durante questo periodo si assunse il compito di coinvolgere i suoi compagni detenuti in un programma di allenamento quotidiano. Nel 1918 scoppiò un’ epidemia di influenza, denominata “epidemia spagnola” che fu l’epidemia piu’ devastante nella storia dell’umanità che uccise decine di milioni di persone in tutto il mondo; nessuno dei detenuti che seguiva il suo programma di allenamento si ammalò.

Il successo che Pilates ebbe con il suo gruppo gli valse l’attenzione dei responsabili del campo che lo mandarono come inserviente in un ospedale sull’isola di Man. Qui gli vennero affidati 30 pazienti e Joseph si trovò di fronte ad una realtà molto drammatica. I pazienti erano tutti soldati menomati dalle gravi ferite riportate in guerra e costretti all’immobilità o comunque bisognosi di terapie riabilitative. Joseph lavorò con loro quotidianamente per mantenere in esercizio qualunque parte del corpo potessero muovere. Ciò avveniva in un’epoca in cui la medicina occidentale era agli albori ed esistevano ben poche cure per alleviare la sofferenza se non la chirurgia e la morfina. Allora l’assistenza consisteva di solito nel riposo prolungato a letto che però procurava atrofia muscolare, perdita della capacità aerobica e indebolimento del sistema immunitario. Con i suoi esercizi Pilates aiutò i suoi pazienti a migliorare più in fretta e a tenere lontane le infezioni secondarie che in quelle circostanze mietevano tantissime vittime.

Il lavoro come inserviente portò Joseph a sviluppare la sua prima macchina da allenamento. Allenare manualmente 30 pazienti al giorno era massacrante, così gli venne l’idea di attaccare delle molle ai letti dei pazienti: ecco come nacque la prima Cadillac (così denominata in riferimento alle auto d’epoca e al comfort delle rifiniture delle imbottiture e alla comodità generale del mezzo). La particolarità di questo attrezzo sta nel fatto di far lavorare la muscolatura del corpo per segmenti offrendo una resistenza variabile alle braccia, alle gambe e ai muscoli del tronco, permettendo una mobilizzazione precoce in caso di traumi o semplicemente aiutando la persona a effettuare un determinato movimento. Oltre alla Cadillac o “Rehabilitation Table” realizzò anche l'“Universal Reformer”. Si tratta di un carrello mobile che sfrutta la resistenza esercitata dalle molle. Come per la Cadillac, anche per il Reformer, la tensione delle molle puo’ essere variata. Alle due estremità della struttura di sostegno al carrello sono collocate un barra poggiapiedi e dal lato opposto due carrucole lungo le quali scorrono le cinghie con cui eseguire i differenti esercizi. Anche in questo caso tutta la muscolatura viene coinvolta in un lavoro di contrazione concentrica eccentrica ed isometrica. Il lavoro in isometria permette un maggiore reclutamento di fibre muscolari permettendo di mantenere la muscolatura tonica ed elastica. Buona parte degli esercizi comprende la tenuta isometrica della parete addominale e la mobilizzazione di braccia e gambe alternata da tenuta isometrica degli arti e mobilizzazione del busto. Questo spiega lo sviluppo armonioso della muscolatura e il conseguente sviluppo armonico delle masse muscolari. J.H. Pilates crea altri attrezzi come la Wunda Chair, la Barrel, il Magic Circle, il Ped a Pull, e tanti piccoli oggetti ideati per la correzione posturale.

L’idea di attaccare delle molle ai letti dei pazienti, consentì a questi di allenarsi da soli sotto la sua supervisione.

Dopo il suo rilascio ed il ritorno in Germania, Joseph fu contattato dalle “camicie marroni” (che sarebbero poi diventate il partito nazista) perché allenasse le forze di polizia ma non accettò e si imbarcò alla volta dell’America; durante la traversata conobbe Clara, che sarebbe divenuta sua moglie. Clara era un’infermiera e si rivelò un’abile partner per Joseph, lavorando accanto a lui nello studio ed occupandosi di quei clienti che Joe non voleva trattare.

Quando Joseph e Clara arrivarono a New York nel 1926 affittarono un piccolo studio nello stesso edificio che ospitava il New York City Ballet, sull’8h Avenue, e cominciarono a insegnare quello che Joseph aveva definito “Contrology“. Joseph lavorava con clienti provenienti da ogni ambiente ma si fece un'ottima pubblicità soprattutto nel mondo della danza, collaborando con Ted Swan, Ruth St Denis, George Balanchine e molti altri che gli mandavano i ballerini infortunati perché si occupasse della loro riabilitazione.

Joseph lavorò senza sosta alla messa a punto di nuovi macchinari da allenamento. Di sua progettazione sono, oltre alle due macchine già menzionate, la Wunda Chair, il Ladder Barrel, lo Spine Corrector e molte altre meravigliose invenzioni. Realizzò da solo molte delle sue macchine e spesso le progettava in modo che si adattassero alle particolari esigenze di un dato cliente. Ancora oggi si utilizzano, nella loro versione originale, molte delle macchine elaborate da Joseph.

Il suo sogno era quello di vedere la sua concezione di allenamento e di benessere del corpo e della mente applicata ad ogni aspetto della vita quotidiana, dalla scuola elementare al servizio militare e se non fosse stato troppo in anticipo sul suo tempo avrebbe anche potuto vederlo realizzato. Invece si limitò ad insegnare ad un piccolo gruppo di insegnanti e studenti affezionati, alcuni dei quali proseguirono il suo lavoro e lo mantennero vivo finchè il mondo non si mise al passo con questo modo di pensare decisamente rivoluzionario. Joseph passo’ molti anni a parlare del suo lavoro con chiunque volesse ascoltarlo, ma finchè visse non ricevette alcun riconoscimento.

Un incendio distrusse il suo studio nel 1967 ed egli morì poco dopo per le complicazioni insorte a seguito dell’inalazione del fumo generatosi nella combustione. Clara proseguì il lavoro del marito fino alla morte, avvenuta 10 anni dopo. 

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